Il complesso
architettonico, eretto nella seconda metà del Settecento (su
probabili preesistenze seicentesche), rappresenta un struttura
di indubbia rilevanza artistica. Un’architettura siglata da
uno dei più raffinati architetti del secondo Settecento veronese,
Pietro Ceroni (1737- 1802) il quale, seppur trascurato dalla
storiografia artistica, fu sagace interprete - in chiave
rigorista - di quel precoce virage classicistico impresso
all’architettura veronese sin dagli anni Trenta del secolo da
due nobili intendenti d’architettura, Alessandro Pompei e Girolamo
Dal Pozzo.
La
sottovalutazione dell’importanza storico-artistica della fabbrica e
una ancor più scarsa diffusione della cultura della
conservazione, sono alla base di alcuni ‘pesanti’ interventi
condotti negli anni Settanta e Ottanta del Novecento senza
alcun rispetto per la cultura materiale dell’edificio, con
inconsulte sottrazioni di finiture originali (intonaci, serramenti,
arredi fissi) e sostituzioni di strutture (anche quelle di
orizzontamento e di copertura), che hanno portato alla
cancellazione di strutture e finiture storiche, lasciando per
contro tracce trasformative profonde e indelebili.
Il progetto
predisposto ha ripensato in senso più ampio l’intervento
sull’edificio affiancando alle necessarie operazioni di
conservazione, e di adeguamento impiantistico e normativo,
anche un più generale intervento di ‘riqualificazione’ mirato,
da un lato, a ridurre alcuni di quei contrastanti ‘fuori
luogo’, dall’altro a valorizzare quanto resta delle persistenze
storiche. Valutando le potenzialità di fruizione dei vari
ambienti esistenti e il possibile ventaglio di funzioni
compatibili, si è concretizzata l’idea di un ‘polo culturale’
con baricentro la nuova biblioteca comunale, la sala
conferenze e convegni, i vari spazi polifunzionali espositivi e le
associazioni culturali, secondo una scelta che, oltre a risponde ai
criteri di idoneità e compatibilità, contribuirà a valorizzare
in modo corretto il manufatto architettonico rimarcandone la
particolare vocazione culturale. L’intervento, oltre al restauro
del complesso architettonico, ha riguardato anche la
progettazione e la realizzazione dell’arredamento della
biblioteca, delle aule didattiche e degli spazi
accessori.
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