Intervento di completo restauro finalizzato al consolidamento e alla conservazione della fabbrica di origine trecentesca, trasformata in residenza nobiliare su progetto di Michele Sanmicheli nel XVI sec. e successivamente riaggiornata nei secoli XVIII e XIX.

Non vi è dubbio che il Castello di Bevilacqua  rappresenti un unicum nel panorama dell’architettura veneta: e non solo per l’imponenza del complesso architettonico o per la scenografica soluzione del giardino pensile, ma per tutta una serie di originali e raffinate soluzioni formali.

Dopo aver subito una serie di manomissioni, dovute anche ad eventi bellici, negli anni ’30 del Novecento il complesso fu adibito dapprima ad ospizio e poi, dal 1945, a collegio: il tutto con pesantissimi interventi a livello strutturale e di finiture, in gran parte alterate e/o sostituite. Il complesso intervento di restauro, condotto per stralci, è stato mirato dapprima al consolidamento statico delle varie strutture lesionate dall’incendio (volte reali ribassate del piano primo, ala sud), e degradate dal lungo periodo di abbandono (strutture lignee di coperto, in parte crollate nelle torri angolari), il tutto con interventi rispettosi dei criteri guida della conservazione (compatibilità, reversibilità, minimo intervento). Nel secondo stralcio si è passati al restauro conservativo (nel rispetto delle diverse sovrascritture storiche che hanno fatto dell’edificio un vero e proprio palinsesto) con particolare attenzione per le finiture di intonaci, pavimentazioni, stucchi e affreschi.